Serena Iansiti, l'attrice napoletana nota al grande pubblico per la partecipazione alla soap opera CentoVetrine nel ruolo di Lavinia Grimani e ultimamente nelle seguitissime fiction del Commissario Montalbano e I Bastardi di Pizzofalcone, è stata intervistata da ifattidiNapoli:
Serena Iansiti: “I Bastardi di Pizzofalcone piacciono perché non sono supereroi. Il rapporto tra Martone e Di Nardo…”
Dottoressa in Lettere ma soprattutto attrice italiana tra le più apprezzate, con un curriculum lungo quanto l’A1 Napoli-Milano. Teatro e Tv, protagonista in film di produzione straniera ed in serie Tv tra le più seguite dal pubblico italiano. Stiamo parlando di Serena Iansiti, protagonista de “I Bastardi di Pizzofalcone”, in onda il lunedì sera su Rai Uno, che si è raccontata a 360° ai microfoni de “I Fatti di Napoli”.
Lei interpreta un’agente della polizia scientifica nella serie Tv “I Bastardi di Pizzofalcone”. Come si è preparata a ricoprire questo ruolo, inedito nella sua carriera?
“Concentrarmi su il rigore e la precisione che questo lavoro comporta, mi ha aiutato a creare la risolutezza del personaggio di Rosaria: sicura di sé, realizzata dal punto di vista lavorativo ma anche come donna, vivendo la sua sessualità in maniera serena.
Esiste ancora, in Italia, un tabù riguardo l’omosessualità?
“Il clamore che nella prima serie suscitò la storia d’amore tra Alex e Rosaria, è esplicativo: non ci si scandalizza per le sparatorie e le scene violente, ma per un bacio tra due persone dello stesso sesso si. L’amore dà scandalo? Che dire… le cose lentamente stanno migliorando, ma la strada è ancora lunga”.
Lei è napoletana, quindi conosce bene il calore dei partenopei. Come è stato accolto il cast anche in questa seconda stagione?
“Benissimo. Forse, rispetto alla prima stagione, abbiamo girato ancora più dentro la città, perdendoci tra i vicoli e le meraviglie di Napoli, che è come una nazione a sè quasi, un gioiello pieno di luce e calore. Ci sono nata, e cerco di tornare appena possibile, ma ho questo cruccio di non poterci stare come vorrei”.
Ha detto “non starci come vorrei”. Napoli, quindi, la sente “sua”.
“Assolutamente sì”.
Stiamo vedendo, anche grazie alle serie Tv come “I Bastardi di Pizzofalcone”, una Napoli nuova, diversa. È una città rivalutata, senza più i soliti luoghi comuni?
“E’ una città in crescita che sta cercando di togliersi di dosso i luoghi comuni. In questo, però, non può essere lasciata da sola. Deve essere sostenuta dalle autorità politiche e statali sotto più aspetti.”
Il cast sembra davvero molto affiatato. Quanto è stato importante l’affiatamento per il successo della serie?
“Dopo la prima serie è naturale che ci si conosca di più, e che un gruppo già coeso si affiati maggiormente. Il regista Alessandro D’Alatri, poi, ci ha diretto con grande piacere, grinta ed entusiasmo. Ho lavorato soprattutto con Simona Tabasco, l’agente Alex Di Nardo, e siamo riuscite a trovare il giusto feeling per interpretare questi ruoli cercando di non renderli retorici o stereotipati. L’avere tante sostenitrici e sostenitori è stata veramente una sorpresa molto gradita”.
Gli ascolti Tv vi stanno premiando. Quanto inorgoglisce essere un punto di riferimento per gli italiani?
“Ci fa molto piacere anche perché questa serie è tratta dai bestseller di Maurizio De Giovanni. Avendo come punto di riferimento un romanzo, non è detto che poi il prodotto televisivo possa riscuotere gli stessi apprezzamenti e soddisfare le aspettative degli spettatori/lettori. Siamo anche contenti perché è una serie ambientata a Napoli, ma che è piaciuta in tutta Italia. La storia di questi poliziotti, con le loro debolezze e le loro fragilità, ha probabilmente avvicinato il pubblico. Ci si appassiona ai casi polizieschi, e al contempo ci si rispecchia nei dubbi, nelle incertezze, e nei rapporti di questi poliziotti “bastardi” che si evolvono nel corso degli episodi”.
La maggior parte del cast è napoletano, tranne Gassmann e Crescentini. Fuori dal set il napoletano è la lingua più utilizzata?
“Beh sì anche se sul set si parla già un po’ di napoletano, o meglio si parla un italiano con inflessione napoletana, più qualche” spruzzata” di colore, come quelle classiche frasi impossibili da tradurre in italiano. Termini, modi di dire, che tradotti perdono immediatamente la loro ragione d’essere. Basta una frase, una parola in dialetto per capire subito il senso, senza girarci intorno”.
Rosaria Martone è una donna gelosa. Anche Serena Iansiti lo è?
“Se non mi danno modo, non lo sono. Tendo a fidarmi, di base; non sono sospettosa. Se scelgo, sia in amicizia che in amore, di affidarmi ad una persona, non mi piace avere dubbi”.
Nell’ultima puntata abbiamo visto una piccola frattura sentimentale tra Rosaria Martone ed Alex Di Nardo. Abbiamo tutti il fiato sospeso, ci può regalare una piccola anticipazione?
“Nella storia in questione si tende a sottolineare quanto la Martone sia gelosa e la Di Nardo reagisca forse in modo eccessivo. In realtà credo sia una situazione in cui si trovino spesso le coppie. L’amore è un territorio sconosciuto: anche se hai avuto la fortuna di innamorarti o di avere storie importanti in passato, non si è mai veramente preparati. Si può rimanere delusi per un amore finito, e più difficile è poi lasciarsi andare senza remore, senza paranoie. Il rischio di commettere errori aumenta, perché aumenta anche la paura. Paura anche di volersi legare veramente a qualcuno. Sia Alex che Rosaria stanno facendo forse uscire il peggio del loro carattere; ma ci sarà un riavvicinamento, un confronto. Sarà la Martone a mettere la Di Nardo di fronte alle sue responsabilità di donna e non più ragazzina. È un momento, questo, che è presente sempre nella vita di tutti noi. A volte ci si arriva da soli; altre, invece, si può avere la fortuna che una persona cara ti apra gli occhi e aiuti a vivere la vita come la si vuole, autenticamente”.
Rosaria Martone, quindi, da donna matura farà il primo passo.
“È una donna che, qualche anno prima, ha affrontato le stesse difficoltà di Alex e sa benissimo cosa sta succedendo nella testa della giovane poliziotta”.
Quali sono i suoi impegni futuri?
“Sarò impegnata a teatro a Roma in dicembre”.
Giovanni Spinazzola