Una serie tv ed un film, due ruoli da protagonista assoluta ed un boom di ascolti. Definirla talento è già obsoleto, perché Chiara Celotto ha già intrapreso il cammino di una stella. Napoletana purosangue, ha già mostrato la sua bravura e la sua carriera di attrice è in netta ascesa. La Redazione de “I Fatti di Napoli” l’ha contattata, in esclusiva, per un viaggio nel presente e per scoprire anche i suoi progetti futuri.
Come ti sei avvicinata al mondo della recitazione?
“Inizialmente ero una ballerina in una compagnia di danza contemporanea; nel mio primo anno, ci fu una collaborazione con uno spettacolo di teatro e danza, ‘La cantata dei pastori’ di Peppe Barra. Già da piccolina ero molto legata alla Gatta Cenerentola ed ho sentito che la recitazione era un’espressione, un linguaggio che volevo scoprire ed avevo bisogno di esplorare. Ho quindi fatto i provini per l’Accademia del Bellini con 10 lezioni di teatro; sono entrata ed ho perseguito il triennio all’Accademia del Bellini di Napoli”.
“In realtà non avevo mai pensato di fare l’attrice, mi piaceva tantissimo guardare il teatro, però l’idea mi imbarazzava tantissimo. Vivendolo, però, ho sentito che era una forma d’arte ed un linguaggio che avevo bisogno di conoscere e di sperimentare”.
Ti abbiamo vista in due ruoli completamente differenti ne “L’avvocato Malinconico” e in “Diversi come due gocce d’acqua”. Quale personaggio è stato più difficile per te da interpretare?
“È stato più difficile il personaggio in ‘Diversi come due gocce d’acqua’. Sono una persona abbastanza solare e positiva ed il personaggio ne ‘L’avvocato Malinconico’ era più vicino al mio modo di essere, al mio essere sempre disponibile e regalare positività agli altri, felice ed entusiasta della vita. In ‘Diversi come due gocce d’acqua’ c’era il tema dell’aggressività che mi è un po’ lontano. Soprattutto nella parte iniziale del film avevo paura di non entrare pienamente in quel sentimento che considero, al pari della paura, come uno dei più difficili da interpretare”.
Cosa ti hanno regalato questi due personaggi e cosa c’era di Chiara in loro?
“La serie ‘L’Avvocato Malinconico’ mi ha regalato l’esperienza con Massimiliano Gallo che per me è stato un maestro. Ho cercato, da lui, di assorbire di tutto. È incredibile e difficile lavorare con lui, in senso bello dal punto di vista artistico. Ti mette alla prova. Era la mia prima esperienza e cercavo di essere molto legata al testo; invece con i suoi modi e la sua bravura – che ho rubato tantissimo, soprattutto nella commedia – mi ha insegnato inconsciamente anche a staccarmi un po’ dal testo; la libertà ed il giocare al meglio quando si è padrona di un personaggio, naturalmente nel rispetto e nei limiti del progetto. È stata un’esperienza molto formativa. Era la prima volta che mi trovavo per lungo tempo su un set. Nel personaggio di ‘Diversi come due gocce d’acqua’ c’è invece un senso del sacrificio verso gli altri che mi appartiene e considero, da un lato un pregio, ma dall’altro anche un difetto. È un personaggio determinato e pragmatico, ed io credo di essere proprio così, una donna che non si perde d’animo e dinamica”.
È stato difficile recitare in napoletano?
“No assolutamente. Fino a qualche anno fa avevo qualche difficoltà in più, però ora sono perfettamente a mio agio”.
C’è qualche scelta che non rifaresti, dal punto di vista artistico o personale?
“In realtà no, perché credo che tutte le esperienze fatte mi hanno permesso di capire cosa mi piace e cosa no. Ed in questo lavoro soprattutto lo considero fondamentale sapere cosa non ci piace”.
C’è un regista – ma anche un attore – con cui ti piacerebbe lavorare in particolare?
“Mi piacerebbe lavorare molto con Sorrentino, anche se mi fa molta paura, ma pure con Riccardo Milani. Tra le attrici, invece, mi piace tantissimo Paola Cortellesi; da lei cerco sempre di rubare qualcosa, anche se ha una comicità diversa da quella tipica napoletana. La considero davvero molto brava. Tra gli attori, sarebbe spettacolare incontrare Servillo, però in questo lavoro incide molto l’età anagrafica ed è difficile poter condividere scene con lui, a meno che non interpreti il ruolo di mio padre, oppure uno zio”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“A marzo uscirà un film al cinema, ‘Mixed by Erry’, di Sydney Sibilia; racconta la storia dei fratelli Frattasio, di Forcella, che diedero il via alla ‘pirateria delle cassette’. Uno dei tre sognava di diventare deejay e far conoscere la musica alle persone. In questo film interpreto la fidanzata di uno dei tre fratelli ed attraverso la fascia d’età dai 18 ai 25 anni. È stato molto bello perché abbiamo anche conosciuto i veri fratelli Frattasio. Poi uscirà una serie tv con la regia di Monica Vullo in cui interpreto una poliziotta. Sono protagonista insieme ad Antonio Milo e Francesco Arca, ma il titolo è ancora top secret”.