Un'altra vittoria di misura con sofferenza che permette al Napoli di restare al comando solitario della classifica in attesa del big match di martedì contro il Milan. Antonio Conte, proprio in vista della gara contro i rossoneri, cambia un po' la formazione facendo riposare Politano e Kvaratskhelia dando spazio a Ngonge e Neres pensando di dare pericolosità alla manovra di attacco con due ali veloci in grado di saltare i propri marcatori. Ebbene il Lecce, come era ampiamente prevedibile dopo la forte scoppola subita nell’ultimo turno di campionato contro la Fiorentina, si è chiuso nella propria area sperando di creare pericoli al rientrante Meret puntando sul contropiede con il veloce Banda. Una tattica che l’allenatore partenopeo avrà sicuramente fatto presente ai suoi e da qui la scelta di schierare il belga e il brasiliano con la speranza di far saltare il bunker con giocate di qualità, ed invece sono stati proprio loro due a deludere un po' le aspettative. E’ vero che Ngonge nel primo tempo ha creato almeno tre occasioni da rete, ma è altrettanto vero che sono venute quando ha cambiato posizione accentrandosi. Sulla fascia invece il suo apporto non è stato efficace, si è fatto anticipare spesso dal suo avversario e quasi mai ha tentato l’uno contro uno in velocità per creare pericolo. Altrettanto è accaduto sull’altra fascia dove Neres raramente ha fatto valere le sue doti di funambolo. In siffatta situazione tattica è accaduto che il gioco d’attacco si è notevolmente complicato aggravato anche da un ritmo lento. Se il giro di palla fosse stato più veloce probabilmente il Lecce si sarebbe trovato in difficoltà. Gilmour ha cercato il lancio in profondità verso Lukaku che attorniato dai difensori leccesi non ha trovato spazi. McTominay si è dato un gran daffare rendendosi pericoloso al 27’ con un colpo di testa che ha sfiorato la traversa ma nonostante un dominio assoluto il Napoli non è riuscito altro che a collezionare una collana di calci d’angolo senza esiti. Eppure gli azzurri al 26’ sono riusciti ad andare in vantaggio con Di Lorenzo che toccava in rete il pallone dopo due respinte prima su tiro di Ngonge e successivamente di Olivera, ma il Var annullava per fuorigioco. Il Lecce dal canto suo, come abbiamo già accennato sopra, tentava di dare fastidio sui capovolgimenti di fronte, ma la difesa ben orchestrata da Rrahmani, Buongiorno, Olivera e Di Lorenzo, faceva buona guardia. Tuttavia il Napoli al 34’ su calcio d’angolo per gli ospiti correva un brivido su colpo di testa di Baschirotto e doveva intervenire con una gran parata di Meret per evitare la beffa. Nella ripresa gli azzurri aumentavano il ritmo ma vista la perdurante sterilità in attacco al 57’ Antonio Conte decideva che era arrivato il momento di intervenire, tirava fuori Ngonge e inseriva Politano. Ecco la svolta. L’esterno destro azzurro cominciava a far ammattire la difesa leccese che entrava in affanno. Al 68’ Buongiorno di testa sfiorava la traversa e al 72’ sull’ennesimo calcio d’angolo (alla fine ne sono stati conteggiati ben 16 per gli azzurri contro i cinque degli ospiti n.d.r.) Politano faceva partire dal suo piede una pennellata velenosa che veniva colpita di testa da McTominay, Falcone respingeva e sul pallone si avventava nuovamente Di Lorenzo che faceva centro. Il Lecce a questo punto usciva dalla propria area e il Napoli dava finalmente sfogo al suo gioco con Lukaku che strappava gli applausi del Maradona sfiorando il raddoppio in un altro paio di occasioni. Nel finale sulla pressione della squadra di Gotti alla ricerca del pareggio, il Napoli stringeva i denti ma la difesa coadiuvata da un prezioso McTominay, gigante sia per qualità che per determinazione, reggeva bene e al fischio finale si poteva festeggiare ai tre punti conquistati.