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SPORT

Napoli-Milan: 2-1. "Tre punti d'oro" di Giovanni Spinazzola

31 Marzo 2025 00:16 —

Tre punti d’oro per il Napoli ma a cora una volta tanta fatica e apprensione. Contro il Milan la squadra azzurra ha avuto un avvio brillantissimo andando subito in vantaggio al 7’ con un bel lancio per Politano che si è infilato tra due difensori rossoneri e appena entrato in area ha fulminato Maignan. Passano solo sette minuti e la squadra di Conte va vicino al raddoppio con un servizio di Gilmour per Di Lorenzo che serve Lukaku il cui tiro veniva deviato in angolo. Dalla bandierina il pallone finiva ad Anguissa che di tacco sfiorava il palo. Il goal però era nell’aria ed era Buongiorno al 19’ che avviava l’azione strappando il pallone a centrocampo passandolo a Gilmour che prontamente prolungava per Lukaku solo in area, per l’attaccante belga era un invito a nozze e il pallone s’infilava in porta. Sin qui azzurri padroni del campo e Milan letteralmente alle corde, sarebbe bastato continuare su questi riti per arrivare a chiudere la partita fin nei primi 45’. Difesa attenta con Buongiorno e Rrahmani a chiudere tutti i varchi, Di Lorenzo a presidiare la fascia destra sia in fase difensiva, andando anche a dare man forte al centro, che in fase offensiva. A centrocampo l’assenza all’ultimo momento di Mc Tominany, colpito da un attacco influenzale, ha costretto Conte a rivoluzionare il reparto dando le chiavi a Lobotka affiancandolo a Gilmour e Anguissa. In attacco Politano e Lukaku non hanno perso tempo a mettere il loro timbro sulla partita mentre sulla fascia sinistra si è rivisto Neres fin dal primo minuto. Ecco forse l’allenatore partenopeo avrebbe voluto inserire il brasiliano a partita in corsa ma l’infortunio subito da Spinazzola in allenamento contro la Puteolana lo ha indotto a inserirlo fin dal primo minuto. Il fantasista ha fatto vedere le sue qualità a corrente alternata ed è apparso chiaro che non è ancora nel pieno della sua forma. Proprio all’esterno sinistro è capitata una buona occasione al 31’ quando dopo un ubriacante azione Politano-Lukaku-Politano, il pallone finiva sui suoi piedi appostato al vertice dell’area di rigore ma la conclusione è risultata sballata. Dunque primo tempo dominato con un Napoli pimpante che andava al riposo sul doppio vantaggio con qualche rammarico per non aver spinto per giungere al terzo. Ma, come già accaduto in altre partite, ecco la metamorfosi. Conceiçao correva subito ai ripari inserendo Leao che produceva il primo pericolo per Meret al 55’ quando entrava in area azzurra in velocità e tirava un diagonale che si perdeva sul fondo. Non era però il portoghese il problema per la difesa azzurra, perché escluso quest’azione è stato poi bene ingabbiato, bensì la mentalità con la quale Di Lorenzo e compagni sono rientrati in campo. Tonici, aggressivi, pungenti nei primi quarantacinque minuti quanto timorosi, imprecisi, in affanno nella seconda parte della ripresa. Il Milan, che notoriamente è capace di ribaltare partite già perse grazie soprattutto alla qualità dei suoi giocatori, ha capito subito l’aria che tirava e ha preso subito in mano il comando della partita alla ricerca di quella remuntada di cui è capace. E’ cominciato un assedio con il Napoli incapace di uscire dalla propria tre quarti e imbastire un azione pericolosa degna di tal nome. Basta guardare gli di cronaca per rendersene conto. Ben sette azioni pericolose con Meret chiamato in azione e nessuna degli azzurri. L’imprecisione nelle conclusioni dei rossoneri e le parate dell’estremo difensore azzurro hanno tenuto inviolata la porta. Al 69’ però al Milan veniva offerta una colossale occasione per accorciare le distanze. Al 69’ un contatto in area tra Billing (subentrato ad Anguissa anche lui non al meglio della condizione n.d.r.) e Theo Hernadez veniva punito dal fin troppo accondiscendente verso i colori rossonero direttore di gara con un calcio di rigore. Sul dischetto si presentava Gimenez, entrato per dar man forte al reparto di attacco milanista, ma il tiro veniva bloccato, sì proprio così, da Meret. Pericolo scampato. Si poteva pensare a questo punto che la paura avrebbe potuto spingere il Napoli a svegliarsi ed invece nulla cambiava in campo con gli ospito ancor più furiosi e i padroni di casa barricati dietro. All’81’ in un contrasto Lobotka era costretto ad uscire dal campo per crampi. Conte immetteva Juan Jesus rinforzando ancor di più la difesa. Il “Fort Apache” resisteva però fino all’84’ quando Theo Hernandez dalla destra faceva filtrare un pallone in area su cui s’avventava Jovic che anticipava tutti i difensori azzurri accorciando le distanze. Ultimi minuti di pathos con un paio di occasioni in cui il Napoli in contropiede poteva chiudere la gara ma Simeone, entrato al posto di Lukaku, non riusciva a sfruttarle. Stavolta però, rispetto ad altre simili situazioni precedenti il Napoli riusciva a tenere stretto quella rete di vantaggio e a portare a casa i tre punti. Preziosi, come abbiamo detto sopra, perché tiene la squadra azzurra a tre punti dalla capolista Inter in corsa per il titolo, ma soprattutto distanzia l’Atalanta sconfitta dalla Fiorentina. Una vittoria d’oro che però deve servire agli azzurri di monito perché serve una squadra capace di essere continua nelle due fasi delle partite perché non sempre le ciambelle possono riuscire con il buco, come del resto già accaduto, ed ora non si può più sbagliare se si vuole continuare il sogno. A margine c’è da sottolineare il minuto di raccoglimento per la grave perdita del quattordicenne Diego De Vivo per un arresto cardiaco grande promessa del calcio italiano già nel mirino di molte squadre di Serie A ma con il cuore che pulsava azzurro. Commovente l’omaggio del capitano Di Lorenzo, Politano, Mazzocchi e Meret che hanno deposto un fascio di fiori di colore azzurro sotto la Curva B

 

31 Marzo 2025 00:16 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo 2025 00:16
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