Napoli, 30/03/2013 - L'Associazione vittime del dovere, con sede a Monza, ha scritto al Presidente Napolitano chiedendo il Suo intervento, "perché si smetta di umiliare chi ha già dato tanto all’Italia, perchè non si faccia ricadere sugli orfani e sulle categorie più deboli la colpa degli sprechi e della crisi del nostro Paese, perché si rispettino coloro che ogni giorno si spendono senza riserve, con mezzi e tempi che Lei ben conosce, per garantire la sicurezza ed il rispetto della legalità, perché si inizino a rispettare i sacrifici di chi rappresenta al meglio i valori in cui la nostra Nazione ha bisogno di ricominciare a credere, a partire dai banchi di scuola". Ricordiamo che nel 1998 sono state introdotte nel nostro paese delle borse di studio a favore degli orfani delle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che nel loro piccolo fornivano un importante aiuto alle famiglie per un totale di 800 borse di studio. Il 26 marzo scorso però è stato pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il bando per le borse di studio che, con grande stupore degli interessati, sono risultate dimezzate per importo, a seguito dei continui tagli operati al Ministero dell'Istruzione. "Ciò limiterà la possibilità di proseguire gli studi a chi ha già dato tanto alla nostra Nazione" dichiara il Presidente dell'Associazione Emanuela Piantadosi. "La memoria, continua la Piantadosi, corre agli ultimi provvedimenti con cui il Governo Monti ha cercato, invano dopo la caustica protesta della nostra Associazione, di rendere soggette a tassazione irpef le pensioni di invalidità e quelle di guerra. La scelta di incidere ancora su benefici di natura risarcitoria, che non costituiscono inutili privilegi, ma doverosi riconoscimenti e forme di assistenza ai superstiti, risulta fortemente frustrante" conclude il Presidente dell'Associazione Vittime del dovere.