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POLITICA

Zes Sud: Il miracolo di S.Gennaro che deve ancora compiersi

14 Ottobre 2023 11:40 —

Col decreto che, vista la data di pubblicazione (19 settembre), possiamo definire di S. Gennaro e che pertanto possiamo forse ritenere un "miracolo" del nostro Santo Patrono, viene riconosciuta per la prima volta dal 1860 la specialità del nostro sud. Questo ci piace fortemente pensare!

Purtroppo, non era questo l'intento che ha spinto il Governo alla emanazione di questo Decreto, bensì più contingenti motivazioni di mera propaganda politica lo hanno ispirato, si sa la politica degli annunci funziona quasi sempre. Si è pensato ecco che finalmente si fa' qualcosa di concreto in favore di tutto il sud soprattutto dopo decenni di inazione e/o di assistenza e clientelismo ad opera dei tanti governi che si sono succeduti negli anni.

Ma ad una prima analisi, per quanto permeata di animo costruttivo di chi tende a vedere il bicchiere mezzo pieno, s'impone una prima ragionevole domanda.  Ovvero,come può un decreto, per quanto articolato e complesso, colmare l'evidente divario che separa da anni e sempre più nettamente il Nord e il Sud dell'Italia.

La premessa c'è tutta e definire tutto il nostro Sud come ZES cioè Zona Economica Speciale rappresenta il riconoscimento per forza di legge di una diseconomia, una economia non Economia - talvolta capziosamente definita tra l'altro sommersa - in quanto non rispondente agli standard nazionali ed europei, lontana e mal connessa ai mercati di riferimento, come anche si evince dalla pur brillante analisi di Svimez del giugno 2013. 

Un cambio di prospettiva s'impone. Il Sud visto da Roma ma ancor di più dal Nord d'Italia e da Bruxelles è una lunga penisola protesa nel Mediterraneo ai margini meridionali del continente Europeo, ma se proviamo semplicemente ad invertire il punto di vista, Ortega y Gasset ci sovviene in aiuto con il suo "l'unica prospettiva falsa è quella che pretende essere l'unica vera", si può agevolmente configurare un patrimonio geoeconomico peculiare da valorizzare sui nuovi scenari internazionali.

La Zes unica di tutto il Sud d'Italia certamente supera l'approccio che a ragione possiamo definire localistico della normativa precedente in materia, che aveva condotto alla realizzazione di 8 Zes di ambito regionale ed interregionale - tentativi mal riusciti di superare gli innumerevoli ostacoli burocratici- ma resta fondamentale a nostro avviso la elaborazione e i contenuti, di cui all'art. 11 del decreto 124, del "Piano Strategico della Zes unica di durata triennale predisposto dalla struttura di missione con la partecipazione delle Regioni interessate previo parere della Cabina di regia anche in coerenza con il PNRR". Al di là delle previsioni della struttura organizzativa necessariamente complessa e della sua dotazione finanziaria - almeno sulla carta adeguate- prefigurate nel Decreto anche in relazione alle competenze attribuite, resta tuttavia e tutt'ora inespressa una visione strategica e di raccordo con tutto il nostro Paese, in quanto l'obiettivo non si può ridurre a una semplice azione di incentivazione fiscale per far allocare nel Sud una azienda in più magari anche multinazionale, e vantare in tal modo risultati sul piano della attrattività internazionale.

In tale contesto è evidente l'importanza e il ruolo di uno strumento finanziario, allo stato inesistente, adeguato agli obiettivi e di cui manca una qualsivoglia previsione...solo la ricostituzione di una Banca del Sud e per il Sud può assicurare operatività e credibilità all'azione di coesione territoriale intrapresa, constatata la vera e propria rapina -tanto per rimanere in tema- operata negli anni passati da gruppi finanziari e politici con interessi alieni.

Occorre sviluppare una visione strategica fondata sul patrimonio culturale del Mediterraneo che possa trovare nelle crisi sinora contingenti ma prevedibilmente strutturali, in primis dei flussi migratori e delle risorse energetiche, una occasione e una opportunità per l'affermazione della nostra civiltà italiana ed europea, sviluppando anche un raccordo con le iniziative e le attività del cosiddetto Piano Mattei per l'Africa.

La Zes Sud può e deve essere l'incipit di una azione politica che chiuda definitivamente la questione meridionale, realizzando un modello di sviluppo originale ed attinente alle proprie risorse e vocazioni sia materiali che immateriali, saldando in un unicum il nostro Paese nel rispetto delle sue Tradizioni identitarie, per proiettarlo adeguatamente sui nuovi e ampiamente prevedibili scenari internazionali.

Marco Spera

14 Ottobre 2023 11:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2023 11:40
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