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CRONACA

Napoli: Truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. 17 misure cautelari, colpiti Medici di base, infermieri, farmacisti e laboratori analisi

12 Dicembre 2023 08:57 —

Militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli stanno dando esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Nola, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, nei confronti di diciassette persone indagate, a vario titolo, per truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsita ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere.

Il provvedimento costituisce l'epilogo di complesse indagini che hanno consentito di ipotizzare l'operativita di due distinte associazioni per delinquere radicate sul territorio del comune di Pomigliano d'Arco, costituite, organizzate e dirette da medici di medicina generale, convenzionati con ii Sistema Sanitario Nazionale e da alcuni titolari e gestori di farmacie e laboratori di analisi ematochimiche. Si ipotizza che le associazioni fossero funzionali alla commissione di una serie indeterrninata di tmffe ai danni del S.S.N. mediante la produzione di false prescrizioni di prodotti farmaceutici o di analisi cliniche di laboratorio.

In particolare, secondo l'ipotesi investigativa - allo stato condivisa dal Giudice per le Indagini preliminari di Nola - la prima associazione avrebbe operato emettendo ricette aventi ad oggetto false prescrizioni di natura farmacologica in favore di soggetti esenti dal pagamento del ticket sanitario, in modo da assicurare la gratuita disponibilita dei farmaci, i quail - tuttavia - non sarebbero stati erogati ai formali beneficiari;cosl determinando l'indebito rimborso del costa dei prodoftia Carida-del S.S.N.,o un corrispondente danno per le casse dell'A.S.L. territorialmente competente.
Lo schema illecito ipotizzato all'esito delle indagini si articolava nelle seguenti fasi:

- i professionisti di uno studio medico associato di medicina generale e i titolari di sei farmacie di Pomigliano d'Arco (una delle quali municipalizzata) si accordavano tra loro e, in taluni casi, con gli informatori scientifici, interessati all'azzeramento delle giacenze di magazzino dei prodotti sponsorizzati, per l'emissione e l'accettazione di ricette mediche per prodotti farmacologici intestate a pazienti esenti dal pagamento del ticket ed aventi a oggetto farmaci che non venivano concretamente consegnati ai formali beneficiari;
le ricette venivano materialmente compilate in formato cartaceo o telematico dal personale dipendente dello studio medico o dal personale delle farmacie;
- il personale delle farmacie procedeva a prelevare le cpsiddette fustelle dalle confezioni dei farmaci e le apponeva sulle ricette false, che venivano poi inviate all'A.S.L. territorialmente competente, ai fini dell'erogazione della compensazione economica dei farmaci, solo apparentemente commercializzati;

- i medicinali non consegnati, privati della 'fustella", venivano temporaneamente accumulati e custoditi presso le farmacie compiacenti per poi essere ritirati dal medico di base o dai dipendenti dello studio.

Quanto alla seconda associazione per delinquere, l'ipotesi delineatasi all'esito delle investigazioni è che ii sodalizio operasse attraverso l'emissione di false ricette per esami ematochirnici in favore di soggetti esenti dal pagamento del tichket sanitario, diversi dagli effettivi fruitori delle prestazioni sanitarie prescritte ed in aggiunta contenenti l'indicazione di esami non eseguiti ulteriori e più costosi rispetto a quelli richiesti o necessari alle esigenze del paziente.

Il sisterna illecito contribuiva, evidentemente, ad un precoce esaurimento dei fondi regionali assegnati alle varie strutture sanitarie convenzionate con il S.S.N. - gia nei primi giomi del mese, costringendo un elevato numero di contribuenti a pagare, di tasca propria, gli esami clinici che gli sarebbero spettati a titolo gratuito o con la partecipazione alla spesa, nelle forme previste dalla legge. 

In questo caso la frode si articolava nelle seguenti fasi:

un medico di base di Pomigliano d'Arco proponeva ai propri assistiti la possibilita di sottoporsi, verso un esiguo corrispettivo, a prelievo ematico domiciliare funzionale all'espletamento degli esami richiesti presso due laboratori conniventi, siti nel medesimo comune.

Successivamente procedeva, con l'ausilio di una collaboratrice, all'emissione della ricetta contenente la prescrizione delle analisi da eseguire nonche, di frequente alla prescrizione di esami ulteriori e più costosi di quelli connessi alle reali esigenze diagnostiche del paziente, compilandola a beneficio di soggetti diversi dagli effettivi fruitori della prestazione sanitaria;

gli infermieri, una volta eseguiti i prelievi a domicilio, consegnavano i campioni ematici e le false ricette at personale del laboratorio, curandosi di evidenziare, su indicazione del medico di base, quelli ulteriori e non necessari da espletare;

i titolari e gestori del centri diagnostici, pur di fruire del flusso di clientela garantito dal medico di base, accettavano i campioni forniti dagli infermieri ed espletavano gli esami di laboratorio necessari indicati suite false ricette, che provvedevano, quindi, ad inviare alla A.S.L. territorialmente competente, at fine di conseguire l'indebito rimborso della prestazione sanitaria.

Strettamente connessa alle condotte ipotizzate ê apparsa la commissione dei reati di falsificazione delle prescrizioni mediche e di corruzione, contestati at titolare di una farmacia di Pomigliano d'Arco e ai titolari dello studio medico, autori delle false prescrizioni.

Questi ultimi, da un lato, si prestavano a prescrivere, sulla base delle indicazioni e richieste del farmacista, ricette mediche a copertura di pregresse erogazioni di farmaci in mancanza di un preliminare e adeguato contatto con il paziente nonche ricette mediche del tutto false, in quanto per nulla corrispondenti a qualsiasi richiesta dell'interessato o, comunque, da qualunque effettiva e attuale necessita terapeutica; dall'altro e a titolo di corrispettivo, ricevevano dal farmacista la gratuita fruizione dell'immobile presso il quale ha sede to studio di cui gli stessi professionisti fanno parte, l'esborso delle spese di manutenzione e delle utenze dell'immobile e la periodica erogazione di somme di denaro destinate ai collaboratori dello studio.

In relazione alle vicende ipotizzate, ii Giudice per le indagini preliminari presso ii Tribunale di Nola, esaminati gli atti, ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza ed ha emesso un'ordinanza con la quale e stata disposta la misura reale del sequestro preventivo delle somme che costituiscono ii profitto delle condotte di truffa nonche l'applicazione di misure cautelari personali nei confronti di diciassette persone, tra le quali:

un medico di base, sottoposto agli arresti domiciliari;

due medici di base sospesi dal pubblico servizio/ufficio connesso con l'esercizio della professione medica in convenzione con it S.S.N., per la durata di 1 anno;

sette farmacisti sospesi dall'esercizio della professione, per la durata di 1 anno; due legali rappresentanti di centri diagnostici destinatari del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, per la durata di 1 anno; un ex farmacista e due informatori scientifici del tarmaco, destinatari del divieto di dimora net comune di Pomigliano d'Arco;

due infermieri, sospesi dall'esercizio della professione per conto di enti pubblici d o privati convenzionati con il S.S.N., per la durata di 1 anno.

Il provvedimento, in corso di esecuzione, interviene evidentemente in una fase preliminare ed è sottoposto a mezzi di impugnazione, mediante i quali è garantito it diritto al contraddittorio delle persone sottoposte alle indagini.
 

12 Dicembre 2023 08:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2023 08:57
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