Sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica competenti sul territorio partenopeo, dall’inizio del corrente anno - come emerge anche dai dati dei comunicati stampa di volta in volta diramati - i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, all’esito di strutturate indagini di polizia economico-finanziaria, hanno eseguito 16 decreti di sequestro di beni, per un valore complessivo di oltre 60 milioni di euro.
Sono stati posti i sigilli, in particolare, su innumerevoli unità immobiliari (tra cui ville di pregio e appartamenti, ubicati anche all’estero), beni mobili registrati (tra cui yacht e auto di lusso), disponibilità finanziarie su conti correnti, nonché quote societarie.
I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di 67 persone fisiche/giuridiche indagate, a vario titolo, per reati fiscali, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, falsificazione e spendita di monete contraffatte, truffa, ricettazione, indebita compensazione di crediti inesistenti e attività finanziaria abusiva.
Al riguardo, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha evidenziato che il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla malavita. Controlli, prevenzione e strategie di repressione sono univocamente orientati a erodere le risorse generate dalla criminalità economica, anche organizzata.
Il Prefetto ha espresso, a tal fine, il proprio plauso alle Forze di polizia e un ringraziamento particolare alle Autorità Giudiziarie, per le sempre proficue sinergie in atto.