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CULTURA&SPETTACOLO

Alessia Luongo: “Tarantella di Spaccanapoli”. Rievocando il settecento quando a Napoli il colascione era “il re” degli strumenti. Giocoso come una tarantella, amaro come l’attualità

08 Luglio 2024 12:57 —

Alessia Luongo, avellinese di nascita e romana d'adozione, compositrice, performer e musicologa studia e ricerca la figura del commediante dell'arte da molti anni e sta riscoprendo e riportando al pubblico il “colascione”, l'antico strumento musicale napoletano del ‘700, simbolo iconografico di dipinti e antichissimi proverbi. Una nuova composizione dal titolo “Tarantella di Spaccanapoli”, giocoso come una tarantella ma al tempo stesso custode di tutta la drammaticità e l'amarezza che purtroppo viviamo ogni giorno.

"Tarantella di Spaccanapoli” è un brano strumentale, riflessivo, che rievoca i suoni arcaici, di quel settecento di quando a Napoli il colascione era “il re” degli strumenti. L’idea è quella di restituire il suono suonato dalle maschere della commedia dell'arte in quelle piazze, in quel tempo. Allo stesso tempo però, immersa nella modernità e nel caos di una Napoli che fagocita sé stessa, Alessia Luongo fotografa l’istante in un contrasto poetico tra antico e moderno. Nel brano si può ascoltare il colascione accordato a 415 Hz recuperando la maniera della musica antica, cercando così una sperimentazione unica e originale, ossia quella di immergersi davvero nei panni del compositore del settecento armato solo di questo strumento e della sua stssa voce. 

"La mia missione" dice Alessia, "è di riportare i suoni della commedia dell'arte, di cui il colascione ne è protagonista. Farlo tornare di moda come accadeva nel settecento, non è sicuramente possibile. Sicuramente però c’è una mia intenzione di portarlo scrupolosamente avanti e di non lasciarlo nel dimenticatoio. E penso che tutto questo viaggio tra rievocazione e istruzione, sia possibile riprendendo enfasi e vitalità da tutto ciò che era l’antico mondo, riportando sé stessi in quei tempi e cercando un punto di comunione su cosa significa essere nel presente oggi. È un lavoro di finissimo artigianato: sradicare ritmi comuni e cercare di capire come si potesse suonare prima. Straordinaria sfida che mi stimola a studiare e creare. Come donna moderna nei confronti della musica antica, ho trovato la mia personalissima chiave di rappresentazione di un mondo interiore".

08 Luglio 2024 12:57 - Ultimo aggiornamento: 08 Luglio 2024 12:57
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