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Juventus-Napoli: 1-0. "Confusione e ritmo basso nella ripresa" di Giovanni Spinazzola

08 Dicembre 2023 23:12 —

Seconda sconfitta consecutiva, tre se nel conteggio s’inserisce anche quella con il Real Madrid in Champions, per il Napoli. Dopo l’Inter anche la Juventus sul suo campo porta a casa i tre punti strappando ormai definitivamente lo scudetto dalle maglie azzurre. Così com’era accaduto contro i neroazzurri anche a Torino la storia si è ripetuta, vale a dire ottimo primo tempo e ripresa da dimenticare. E’ chiaro già da un po' di tempo che questa squadra non riesce a reggere in modo costante i novanta minuti e si è evidenziato ancor di più in queste due gare contro le prime due della classe del campionato. Stavolta però c’è davvero da mangiarsi le mani, già perché se l’Inter ha dimostrato di essere una squadra ben calibrata in tutti i suoi reparti, la Juve invece se la cava giocando un calcio da provinciale chiusa nella propria tre quarti puntando sulle ripartenze e sulle occasioni che riesce a procurarsi, sicchè è bastato il solito errore di Rrahmani per decidere le sorti del match. E’ accaduto che al 51’ su un cross dalla sinistra di Cambiaso il difensore kosovaro si è fatto scavalcare da Gatti che di testa ha fulminato Meret. Unica azione degna di rilievo nella ripresa, pensate un po'! Fino al fischio d’intervallo il Napoli ha tenuto il pallino del gioco in mano giocando con discreta velocità e intensità tanto da mettere in difficoltà la squadra di Allegri. Sono stati gli azzurri ad andare vicino alla segnatura per due volte, con Di Lorenzo, tiro fermato sulla linea di porta da Szczesny, e Politano, che ha sfiorato il palo con una gran sventola da fuori area, costruendo la più incredibile delle occasioni al 28’. Su un pallone intercettato a centrocampo Osimhen è volato sulla destra inseguito da un avversario, ha visto Kvaratskhelia che correva solo al centro e lo ha servito alla perfezione. Il georgiano è entrato in area ma di fonte all’uscita disperata dell’estremo difensore bianconero anziché alzare un comodo pallonetto ha mandato il pallone alle stelle. Roba da strapparsi i capelli da testa vuoi perché da lì difficilmente si sbaglia vuoi perché è capitato proprio sui piedi del calciatore di maggior classe del Napoli. Un altro chiaro segnale che quest’anno non ne va dritta una che sia una! Di contro la Juve aveva costruito solo un’azione pericolosa con Vlahovic sul cui tiro si è letteralmente immolato Natan. Si va all’intervallo con sensazioni positive ma con quel dubbio che tarla le nostre menti. Riusciranno Di Lorenzo e compagni a tenere questi ritmi? La risposta è arrivata ben presto. Passaggi elementari sbagliati, confusione e ritmo basso. La Juve lo ha capito e ha cominciato a premere finchè non è arrivato l’episodio sfruttato della rete di Gatti. C’era ancora tempo per rimediare con la squadra di Allegri ritiratasi dietro a chiudere gli spazi ma serviva il Napoli del primo tempo ed invece come di consueto ecco il crollo fisico. Gioco lento, zero verticalizzazioni e infiniti passaggi e passaggetti senza alcun costrutto. Basta dare uno sguardo al taccuino per rendersi conto della metamorfosi: tre occasioni nel primo tempo ed una sola a pochi minuti dalla fine con Di Lorenzo pescato in area il cui tiro è finito sull’esterno della rete. E’ in queste cifre la crisi del Napoli nata sotto l’egida di Garcia. Occorrerebbe del tempo, come ha detto Mazzarri nella conferenza stampa pre-partita, per ridare tonicità ai giocatori ma purtroppo ce n’è pochissimo. Si gioca ogni tre giorni e occorre dare spazio all’evento come quello di martedì con l’ultima partita del girone di qualificazione agli ottavi di Champions League contro il Braga dove non si può proprio sbagliare.

08 Dicembre 2023 23:12 - Ultimo aggiornamento: 08 Dicembre 2023 23:12
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