Un altro errore difensivo, ormai non se contano più, un altro pareggio e un'altra occasione persa dal Napoli per dare fiato alle residue speranze di giocare in Europa nella prossima stagione. Contro la Roma gli azzurri stavolta hanno disputato una gara decisamente più tonica, più concentrata e più determinata rispetto alle ultime uscite. Il pressing sulla tre quarti giallorossa attuato dai centrocampisti azzurri, in particolar modo da Anguissa, ha imballato gli schemi romanisti soprattutto nei primi 45’ impedendo loro di dispiegare i propri schemi inducendoli a molti errori tanto che la squadra di De Rossi non è stata mai capace di rendersi pericolosa. I tanti palloni recuperati a centrocampo hanno permesso al Napoli di creare molte occasioni da rete e qui sta il primo degli errori commessi questo pomeriggio. E’ vero che Svilar si è rivelato un gran portiere ma è altrettanto vero che almeno tre volte con un po' di freddezza e precisione in più si poteva fare decisamente meglio. Ci riferiamo in particolar modo al 26’ quando una bella azione sulla fascia destra, che ha fatto rivivere quelle dello scorso anno, azionata da Politano con servizio a Di Lorenzo in area poteva essere conclusa con più efficacia e soprattutto a quelle successive. Al 30’, infatti, Osimhen è partito in contropiede, è entrato in area ma il tiro in diagonale è stato deviato dal portiere, fosse stato meno precipitoso non gli avrebbe dato scampo. Ancora più ghiotta l’occasione al 36’ quando a centrocampo di testa Osimhen ha lanciato Anguissa verso l’area giallorossa completamente scoperta. Il centrocampista azzurro sulla disperata uscita dell’estremo difensore romanista ha sbagliato completamente la mira tirando fuori. Fossero stati più cinici il Napoli sarebbe potuto andare negli spogliatoi per l’intervallo in netto meritato vantaggio anziché a reti bianche. La ripresa è iniziata con la Roma più baldanzosa ma è durato poco. Il Napoli ha tenuto bene rendendosi ancora pericolosa al 56’ quando un tiro di Lobotka è stato deviato dal portiere il pallone ha attraversato la porta vuota con Kvaratskhelia che non è riuscito a toccarla e metterla dentro. C’è una legge nel calcio che dice “goal sbagliato gol subito” e qui ecco materializzarsi il secondo degli errori commessi dalla squadra di Calzona nel pomeriggio. Le solite amnesie difensive che fanno svanire tutto quello che di buono (non sempre n.d.r.) si crea dal centrocampo in avanti. Un pallone innocuo finisce ad Azmoun in area azzurra marcato da Juan Jesus. L’attaccante romanista non aveva alcuna possibilità di far male. Già, ma ci ha pensato il difensore brasiliano a fare la frittata agganciando il piede dell’avversario mandandolo a terra. Rigore ineccepibile così come la realizzazione di Dybala nonostante Meret avesse intuito il tiro sfiorando la sfera. Così la Roma si è trovata inaspettatamente in vantaggio con la partita in pugno. In campo però oggi c’era un Napoli volitivo e in men che non si dica non solo ha trovato il pareggio con un tiro di Olivera che deviato da un difensore si è trasformato in una palombella che ha sorpreso Svilar ma si è portata in vantaggio grazie ad un rigore per un un fallo, ineccepibile anche se si è dovuto ricorrere al Var, su Kvaratskhelia. Osimhen non ha fallito spiazzando il portiere. La Roma ha cercato di reagire ma non è riuscita a rendersi pericolosa finchè su calcio d’angolo a soli 2’ dalla fine nessuno si è presa la briga di piazzarsi su Abraham che di testa a pochi metri da Meret ha beffato il Napoli. An che qui è stato il Var a intervenire perché il guardialinee aveva segnalato un fuorigioco che purtroppo non c’era. Una partita che poteva far tornare il sorriso sui volti dei tifosi azzurri che ancora una volta hanno gremito il Maradona ed invece sono dovuti ritornare a casa mesti e tristi.